Sulla base di quanto fin qui illustrato un approccio, per quanto basilare, alla dietetica cinese ci sembra imprescindibile, in quanto, la conoscenza dei suoi principi, abbinata ad alimenti di “corta filiera” e legati ai ritmi stagionali sono un connubio importante per il mantenimento e/o il recupero della salute.
“Fa che il tuo cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo” diceva Ippocrate, (Isola di Cos 460 a.C. – Larissa 377 a.C.) il grande medico greco che per primo, in occidente, introdusse il concetto innovativo secondo il quale la malattia e la salute di una persona dipendono da scelte umane, più che da superiori risposte divine.
Ed è nel “Libro classico di Medicina dell’imperatore Giallo – Huang Di Nei Jing Su Wen” (II sec. a.C.), che nella cultura cinese si trovano le prime citazioni e riferimenti sulla necessità di cercare, per il mantenimento della salute psico-fisica, un’alimentazione adeguata ai bisogni del momento.Nella filosofia taoista il mondo è un divenire continuo, la cui forza propulsiva deriva dalla dinamica dello Yin/Yang, Per la tradizione cinese lo Yin comprende ciò che è sul “lato ombroso della collina”, mentre lo Yang ciò che è sul suo “lato soleggiato”.
Ogni cosa e ogni fenomeno naturale sono composti, universalmente e senza eccezione, da Yin/Yang, due aspetti indissociabili e opposti.
Naturalmente il nostro organismo non sfugge a questa possibilità, per questo una classificazione in termini Yin /Yang è stata applicata anche alla medicina nei suoi vari aspetti: fisiologia, patologia, interpretazione energetica degli equilibri e squilibri corporei, trattamento.
Nella filosofia energetica cinese il corpo è sempre troppo Yang (Fuoco), tranne nei casi in cui un digiuno o una malattia non lo facciano diventare troppo Yin.
Un altro aspetto molto importante in Medicina Tradizionale Cinese è il Qi. Tutta la medicina cinese si fonda sul concetto di energia. Nel pensiero cinese l’universo intero non è altro che Qi. Non esiste nulla che non sia o non manifesti il Qi. Esso è all’origine del mondo visibile e alla base di tutti i fenomeni naturali: la realtà, con la sua varietà di forme e di manifestazioni, è espressione delle tante e diverse modalità con cui il Qi si condensa in materia visibile. Zhang Jingyue esprime questo concetto in modo quando mai sintetico: “Se il Qi si concentra, la forma appare”. L’uomo stesso è, nella sua essenza, Qi e per questo il Nanjing dichiara: ” Il Qi è la radice degli esseri umani”.Dietetica Cinese
Da sempre la Medicina Tradizionale Cinese ha tenuto in grandissima considerazione la dietetica: anzi si può a buon diritto affermare che le due discipline siano praticamente nate insieme e insieme si siano evolute nel corso dei millenni.
Nell’osservare i cibi e la loro azione, gli antichi cinesi si soffermarono ad analizzarne l’impatto sugli equilibri dello Yin e dello Yang e sui movimenti del Qi.
Notarono che alcuni cibi erano dotati di proprietà riscaldanti, capaci cioè di generare, una volta ingeriti, una sensazione caratterizzata da sviluppo di calore. Allo stesso modo rilevarono che altri avevano un effetto contrario, rinfrescante. Furono in tal modo distinte quattro fondamentali nature degli alimenti, capaci di interferire e interagire con gli equilibri dello Yin e dello Yang dell’organismo: la natura calda, tiepida, fresca, fredda. In questa distinzione è riconoscibile una suddivisione per gradienti, con la ripartizione dei cibi riscaldanti e rinfrescanti in due diverse intensità d’azione. Alcuni cibi, però, considerati incapaci di determinare una reazione di tipo riscaldante o rinfrescante, furono per questo definiti neutri. I metodi di cottura e di conservazione dei cibi influiscono notevolmente sulla natura originaria dell’alimento mutandone in parte le proprietà: una cottura con esposizione al fuoco vivo o una conservazione mediante essicazione sottraggono Yin all’alimento e ne potenziano lo Yang, dotandolo di un maggior potere riscaldante; i cibi conservati in frigorifero o surgelati aumentano invece il loro potere rinfrescante, mentre la bollitura in acqua di un alimento lo umidifica arricchendolo di Yin. La cottura al vapore non altera invece la natura del cibo.
Osservando la reazione che i cibi suscitavano nei movimenti del Qi, furono inoltre identificati cinque sapori, in conformità alla dottrina dei cinque elementi.
Ciascuno di essi possiede uno specifico effetto sul Qi e una particolare relazione con uno dei cinque organi classici: in qualità moderata lo nutre, in quantità eccessiva lo lede.
L’azione combinata di natura e sapore condiziona l’impatto energetico dei vari cibi sul corpo.
A questi tre criteri se non possono aggiungere altri due: il colore e il tropismo del meridiano.
In base al colore si distinguono gli alimenti rossi che rivitalizzano, gli alimenti gialli che stabilizzano ed equilibrano, quelli verdi che disintossicano e depurano, quelli neri che astringono e tonificano il Jing (essenza) e per finire quelli bianchi che purificano.
In base al tropismo del meridiano, ogni alimento ha un meridiano di impatto principale.
È quindi impensabile per un operatore che usi la medicina cinese non sfruttare la possibilità di condizionare positivamente il quadro energetico dell’individuo fornendo consigli alimentari specifici e personalizzati: il cibo giusto corrisponde infatti a uno stimolo benefico, costante e continuato nel tempo, capace di rivoluzionare lo stato di salute.
Se ciò che mangiamo (farmaci inclusi) diventa parte di noi, è logico pensare che, nel medio-lungo periodo attuando precise scelte alimentari, noi possiamo modificare profondamente il nostro organismo. Da questa intuizione nasce la consapevolezza del potere terapeutico della dieta, intesa come un regime programmato di alimentazione.
Anche nell’impiego pratico della dietetica, la Medicina Cinese segue il principio dell’armonia fra uomo e cosmo. La scelta dei cibi per essere di giovamento deve seguire le stagioni, anche perché, studiando la natura e i sapori degli alimenti, scopriamo che ogni stagione ci offre le giuste combinazioni di qualità necessarie per affrontare il suo clima e per preparare le energie del nostro corpo alla stagione che verrà. Allo stesso modo in cui una dieta armoniosa ci mantiene in equilibrio, una scelta appropriata di cibi può correggere uno squilibrio energetico.
Non si tratta dunque di una alimentazione predefinita, in quanto si adatta alle condizioni particolari di ogni persona, in base alla costituzione fisica, all’età, all’epoca dell’anno, al paese in cui vive, al tipo di lavoro che realizza, al tipo di patologia che presenta, etc…
Nella Cina dei nostri giorni, l’importanza data alla corretta alimentazione, ha visto il sorgere di ristoranti specializzati nella preparazione di “piatti curativi”, realizzati dietro prescrizione medica, in considerazione delle condizioni generali del paziente.
Continuando, o imparando a mangiare bene, si può, quindi, curare sia il corpo che la psiche, mantenendo l’organismo in buona salute.
I testi antichi, a migliaia di anni di distanza, parlano, quindi, un linguaggio estremamente moderno.
Bibliografia:
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Muramoto N. B., Il medico di se stesso. Manuale pratico di medicina orientale, Feltrinelli
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http://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/nutraceutica
http://www.cure-naturali.it/nutraceutica/2123/alimenti-nutraceutici