Parte 1: Occidente.
Partendo dall’infanzia, in quanto nucleo strutturante l’universo Uomo, vari studi psicologici hanno messo in evidenza quanto il rapporto con la madre e/o le altre figure di riferimento sia determinante nell’attivazione di quei tratti temperamentali che si manifestano fin dal primo anno di vita. Questi tratti rappresentano la matrice biologica da cui, in interazione con l’ambiente, si svilupperanno i tratti di personalità.
Eysenck (1) afferma che i tratti temperamentali hanno base genetica, tuttavia noi non ereditiamo il comportamento, ma le strutture biologiche che danno origine a quei comportamenti che manifestiamo più frequentemente di altri. Vi sono alcuni intermediari biologici, quali ormoni e neurotrasmettitori, che traducono il potenziale genetico in costanti comportamentali (tratti di personalità). In interazione con l’ambiente, le basi fisiologiche che ereditiamo producono sia quei comportamenti che si possono rilevare in laboratorio, come ad esempio la ritenzione mestica e la soglia sensoriale, sia quei comportamenti che si osservano in contesti naturali, come ad esempio la socievolezza, la sessualità, e l’aggressivita’. La comunicazione affettiva si delinea, quindi, come la prima fonte di stimolo del comportamento del bambino e, successivamente, attraverso un processo di introiezione, anche la base su cui strutturare l’intelaiatura del suo mondo interno. Tale capacità sembra essere profondamente condizionata dal tipo di risposta emotiva di cui ha potuto usufruire nel corso della sua esperienza infantile. Il mondo intrapsichico del bambino è, in questo senso, il risultato dell’interrelazione tra la sua originaria struttura temperamentale, comunicativa, emotiva e responsiva, con quella delle sue figure di attaccamento.
La capacità di riconoscere le proprie emozioni, che il bambino progressivamente articola, senza ricorrere a operazioni difensive di deformazione e di limitazione delle stesse, è fondamentale per il suo sviluppo, perché lo porta ad istituire un’adeguata comunicazione intrapsichica con il mondo dei propri affetti.
Nel bambino si formano, secondo Bowlby (2), dei Modelli Operativi Interni (MOI), cioè dei modelli di relazione di sé e di sè con l’altro. Si tratta di rappresentazioni mentali costruite dall’individuo, che contengono degli schemi, delle rappresentazioni del mondo, che gli consentono di fare previsioni e di crearsi aspettative nelle sue relazioni con l’altro. Col tempo i MOI si automatizzano, fi no ad operare a livello di inconscio, fino, cioè, a diventare caratteristiche tendenziali della personalità dell’individuo.
Per Bowlby esistono più Modelli Operativi Interni per ciascuno dei principali sistemi motivazionali. Su queste basi si costruiscono i motivi del Sé, cioè tutte le informazioni riguardanti sè stessi fi niscono con l’organizzarsi in una serie di strutture cognitive definite “schemi di sé”, al cui interno si trovano sia delle rappresentazioni di eventi specifi ci riguardanti l’individuo, sia delle rappresentazioni più generali, esito della valutazione abitualmente effettuata sulla propria condotta personale. La sicurezza e il sostegno fornito dal legame di attaccamento risultano, pertanto, fattori indispensabili per l’acquisizione dell’indipendenza del bambino. L’assenza di tale legame, oppure la sua rottura hanno l’effetto di arrestare o comunque di rallentare notevolmente lo sviluppo delle sue capacità di comunicazione, di movimento e nell’insieme l’intero suo sviluppo affettivo e mentale e di segnare le fasi successive della costruzione di un’identità personale. Quest’ultima si costruisce in cerchi concentrici sempre più differenziati e complessi : socializzazione primaria e poi secondaria (famiglia, scuola, gruppo dei pari, ecc.). Ad ogni fase l’individuo assume nuovi ruoli che si sommano e che trasformano i ruoli precedenti modifi cando l’identità personale in quanto specchio di quella sociale.
In ambito sociologico diverse ricerche hanno provato l’intreccio tra i tratti temperamentali e di personalità e la socializzazione primaria e secondaria dell’individuo. L’entrata in un gruppo (scuola, affi liazione a gruppi di vario genere, il servizio militare, l’entrata nel mondo del lavoro), sono esperienze che costellano l’intera vita della persona e che sono strettamente legate sia al tipo di gruppo cui si accede, sia alle caratteristiche del neofita. L’individuo entra nella “ cultura di gruppo” col suo bagaglio di esperienze, con i suoi meccanismi di autovalutazione e di salvaguardia del Sé, diventandone un membro più o meno attivo e strutturando la propria identità attraverso l’accettazione implicita delle regole del gruppo.
Squilibrio, malattia.
In situazioni “normali” la persona diventa un agente attivo della propria socializzazione. Le opportunità che la società gli offre possono essere più o meno ampie, ma lo spazio di scelta non si riduce mai del tutto, lasciandogli la possibilità di indirizzare il processo della propria socializzazione e di costruzione della propria identità.
In altri casi, lo stretto intreccio tra condizioni sociali, lavorative, ambientali, genetiche implicano che la malattia possa inconsapevolmente essere vissuta come l’unica via di fuga da una situazione altrimenti insostenibile.
Lavoro sul corpo (secondo la visione occidentale).
Fu Sigmund Freud, ad affermare che un gran numero di malattie non erano altro che l’espressione corporea di esperienze infantili caratterizzate da grande dolore e paura. L’opera di Freud fu ampliata da un suo allievo W. Reich, il quale introdusse nella psicoanalisi l’esame del corpo della persona; fu il primo a parlare di ciò che oggi viene chiamato linguaggio del corpo. Reich sperimentò come la pressione diretta sui muscoli del corpo aiutasse il paziente ad entrare in contatto con forti emozioni dimenticate e con ricordi dolorosi. Divenne evidente l’unità tra mente, corpo ed aspetti emozionali della persona.
Alexander Lowen, paziente ed allievo di Reich, coniò per essa il termine “bioenergia”. Lowen osservò come una persona il cui fl usso energetico è bloccato perda buona parte della sua vitalità e della sua personalità, provocando squilibri a vari livelli. Non appena l’individuo inizia a crescere, impara come la libera espressione delle proprie emozioni sia in famiglia che nella società si scontri con il rifi uto, la disapprovazione, l’umiliazione e la punizione. A questo consegue un naturale controllo inconscio delle emozioni attraverso il blocco permanente delle parti di corpo coinvolte in queste manifestazioni. Lo sblocco delle “armature” che l’individuo ha creato durante la sua evoluzione lo porta a ricongiungersi con le sue parti dimenticate e la loro accettazione può trasformarsi, nel tempo, in un delicato percorso di ri-evoluzione personale.
Anche recenti sviluppi della scuola bowlbiana (2) riconoscono come il contatto corporeo rappresenti una componente fondamentale della relazione terapeutica, potendo favorire nel paziente la percezione del terapeuta come base sicura e quindi facilitare quel superamento dei modelli operativi interni disfunzionali che stimola una rielaborazione di versioni narrative del Sé dotate di maggiore coerenza. Per Zerbetto (3) le implicazioni del contatto corporeo si estendono ben oltre il suo impiego a fi ni terapeutici, essendo connesso alla struttura profonda del Sé.
1) Hans Eysenck, psicologo. E’ stato uno dei più autorevoli sostenitori dell’ereditarietà dell’intelligenza.
2) Jphn Bowlby: padre della Teoria dell’Attaccamento (1969-1988).
3) R.Zerbetto: psicologo e psicoterapeuta di orientamento gestaltico.
Parte 2: Oriente.
….poiché la vita è in due modi, la parola è un’ala del silenzio e il fuoco ha una metà di freddo. (P. Neruda)
E’ dall’interrelazione tra l’Uomo e il suo ambiente interno/esterno, che anche per i Cinesi derivano i concetti di salute e malattia. Nella Medicina Cinese (M.T.C.), la dicotomia tra corpo e psiche non esiste: la psiche è il corpo e il corpo è la psiche, non esiste funzione organica che non contribuisca a dare il proprio “colore emotivo” e non esiste stato d’animo intenso o cronico che non lasci la sua traccia a livello d’organo. Secondo la Medicina Cinese, sia il corpo, sia la psiche si nutrono della stessa Energia (Qi), quindi non può sussistere alcuna separazione tra malattie fi siche e mentali, entrambe frutto di uno squilibrio energetico.
Qualsiasi azione terapeutica svolta sul corpo infl uenza anche la mente e viceversa. La visione cinese ha colto la stretta interrelazione tra corpo e psiche da più di duemila anni e ritiene non vi siano sentimenti o pulsioni negative o positive, poiché tutte sono necessarie allo sviluppo della personalità. Ciò che dà la negatività e positività è la carenza o l’eccesso di un aspetto rispetto all’altro.
Per i cinesi ciò che noi chiamiamo “Psiche” si chiama Shen, per certi aspetti è simile al “Sé” della moderna psicologia. La dimora dello Shen è il Cuore, perché lo Shen sta nel sangue. Il sangue irrora tutto il corpo, raggiunge tutti gli organi e tutti i distretti. Per i cinesi un corpo/mente equilibrato e sano è il risultato del buon funzionamento di tutti gli organi. Non esiste il concetto di malattia organica, oppure di malattia psicosomatica, in quanto psiche e soma si esprimono sempre e contemporaneamente uno attraverso l’altro.
Secondo la M.T.C. vi sono cause esterne di malattia (vento, freddo, calore, umidità, secchezza,ecc.), cause alimentari di malattia e cause interne di malattia (cinque emozioni e sette sentimenti). Le cinque emozioni sono legate alla struttura dell’essere, alla sua “costituzione”. E’ il “Marchio di Fabbrica” legato a quanto ricevuto dall’esterno. Sono le caratteristiche connaturate, i sentimenti “congeniti” all’individuo (tratti di temperamento).
I sette sentimenti sono la realizzazione dello Shen rispetto al mondo, alla realtà. E’ la fusione di ciò che è dentro l’individuo con ciò che sta fuori di lui. La realizzazione della volontà, il passaggio all’atto (tratti di personalità). L’eccesso di un sentimento indebolisce (lo Yin /Yang) dell’organo corrispondente e, analogicamente, il cattivo funzionamento di un organo può essere evidenziato da un’alterazione del sentimento corrispondente. Interrelazione, quindi, anche secondo la visione cinese, tra aspetti interni ed esterni, (anche famigliari, ambientali, sociali, culturali, ecc..) dell’individuo, che, se squilibrati, provocano alterazioni a livello psico/ fi sico, quegli stessi squilibri che comunemente vengono defi niti malattia.
Per riequilibrare l’organismo è indispensabile ripristinare il fl usso energetico all’interno del corpo/mente. A questo fi ne la medicina orientale utilizza diverse tecniche terapeutiche tra le quali il lavoro sul corpo. Lo shiatsu è una tecnica manuale che si basa sulle pressioni portate sui meridiani energetici e/o sui punti di agopuntura, con i pollici, i palmi delle mani, i gomiti e, in alcuni stili con le nocche, le ginocchia e i piedi. Si è caratterizzato, sin dalla sua nascita ( non è pertanto corretto defi nirlo massaggio), per la staticità della pressione portata, che entra perpendicolarmente alla superficie del corpo trattata. Le pressioni entrano in profondità senza scivolare sulla pelle e producono uno stimolo a cui l’organismo “risponde”, recuperando e manifestando “dal profondo” le proprie risorse vitali. In modo sperimentale furono scoperti e individuati i percorsi preferenziali di scorrimento dell’energia all’interno del corpo umano. Questo è possibile perché la nostra pelle che ha la stessa origine embriologica del sistema nervoso è capace di ricevere e selezionare gli stimoli provenienti dall’ambiente esterno e, attraverso il sistema nervoso e la rete dei meridiani, farli comunicare con l’interno ricostruendo l’equilibrio del Qi, che interviene su tutto il sistema psico-neuro-endocrino-immunitario.
I meridiani sono accoppiati (Yin/Yang) e ciascuna coppia presiede alla circolazione di una certa quantità di energia che va a nutrire l’organo e il viscere corrispondenti (cfr. tabella pg.10), regolandone anche le corrispondenti emozioni e funzioni psichiche. Quando l’energia circola senza impedimenti l’organismo è in salute in tutti i suoi aspetti. Lo shiatsu considera la persona nel suo insieme di corpo, mente, spirito, ed emozioni. Vent’anni fa M. ebbe un incidente che gli provocò una parziale desensibilizzazione, in graduale peggioramento, agli arti inferiori. Quando iniziammo i trattamenti M. era anche depresso e affetto da squilibri energetici di vario tipo. Il lavoro sul corpo e la conseguente rielaborazione del suo vissuto lo hanno portato a liberarsi, parafrasando Lowen, delle sue armature.
La risposta a livello psico/fi sico è stata quella di un rinnovato benessere, che lo ha aiutato ad avere una nuova visione e progettualità nella sua vita quotidiana. M. non è più depresso e le sue funzioni organiche hanno ripreso la loro giovanile funzionalità: non ha più problemi digestivi e intestinali, il ritmo sonno-veglia si è normalizzato e i dolori muscolari sono scomparsi mentre, gradualmente, anche gli arti inferiori stanno riacquistando la loro completa sensibilità.
Lo Shiatsu è interrelazione globale tra le parti. Le sue potenzialità, che non hanno confini predeterminati e predeterminabili, non sono, peraltro, in Italia, ancora state pienamente comprese, valutate e utilizzate…
Bibliografia:
– Che cos’è la personalità – Lisa di Blas – Ed. Carocci 2002
– Manuale di psichiatria e psicologia clinica – G. Invernizzi – MC Graw-Hill
– La comunicazione affettiva tra il bambino e i suoi partner – a cura di Riva Prugnola – R. Cortina ed. 1999
– Le interazioni madre-bambino nello sviluppo e nella crescita – D.N. Stern – ed. Cortina 1998
– Introduzione alla psicologia sociale – S. Boca, P.Bocchiaro, C.Scaffi di Abbate – Il Mulino 2003
– Corso di sociologia – Bagnasco Cavalli – Ed. Il mulino 1997
– Tratto da Shiatsu e disagio emotivo – dispensa di M. Parini – Testo tratto da Bonanomi, Corradin, di Stanislao.
-“ A Oriente” – settembre 2003 – Pubblicazione Iome
Tabella 1.
APPARTENENZA DEI FENOMENI AI 5 MOVIMENTI
Movimenti Fenomeni | Legno | Fuoco | Terra | Metallo | Acqua |
Stagioni | Primavera | Estate | Tarda estate Passaggio | Autunno | Inverno |
Direzioni | Est | Sud | Centro | Ovest | Nord |
Energie Cosmiche | Vento | Calore | Umidità | Secchezza | Freddo |
Mutazioni | Nascita | Sviluppo Maturità | Trasformazione Mutazione | Raccolta Messa in riserva | Conservazione Morte |
Colori | Verde/blu | Rosso | Giallo | Bianco | Nero |
Sapori | Acido | Amaro | Dolce | Piccante | Salato |
Suoni | Xu | He | Hu | Shi | Chuei |
Organi (Zang) | Fegato | Cuore/MC | Milza | Polmone | Reni |
Visceri (Fu) | Vescicola Biliare | Intestino Tenue Triplice Focolare | Stomaco | Intestino Crasso | Vescica |
Organi di senso | Occhi | Lingua | Bocca | Naso | Orecchie |
Parti del corpo | Muscoli Tendini | Vasi sanguigni | Carne | Pelle/Peli | Ossa Midollo |
Emozioni | Collera | Gioia | Riflessione Pensiero | Tristezza | Paur |