Tai Chi e Fibromialgia
Strano ma vero, la fibromialgia si può combattere con il Tai Chi Chuan. Stando a uno studio condotto dagli esperti del Tufts Medical Center di Boston, diretti dal dottor Chenchen Wang, questa arte marziale di origine cinese può avere degli effetti davvero salutari. La sindrome fibromialgica è una malattia caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso associato a rigidità, disturbi dell’umore e in particolare del sonno, affaticamento cronico. La causa scatenante non è conosciuta e non esiste una terapia efficace scientificamente provata: i medici prescrivono solo miorilassanti, antidepressivi, integratori alimentari, anche se non sempre con successo. Ora però si potrebbe voltare finalmente pagina. Gli esperti hanno trovato una valida soluzione proprio nel Tai Chi. Hanno preso in esame 66 volontari, tutti affetti da fibromialgia. Questi sono stati divisi in due gruppi: il primo ha ricevuto un programma di lezioni di Tai Chi, il secondo solo stretching. Risultato? I partecipanti del primo gruppo sono riusciti a notare un’evidente riduzione del dolore, dei sintomi della stanchezza e dell’insonnia, rispetto ai secondi. Ebbene sì, questa particolare ginnastica mette infatti in movimento molte componenti fisiche e inoltre, se praticata correttamente, mette in gioco anche quelle psicologiche e spirituali. Di conseguenza i risultati sono salutari. Ma come si pratica? Prevede una posizione eretta e dei movimenti lenti: il passaggio da una posizione all’altra avviene gradualmente in un continuum armonioso che corrisponde alla ricerca dell’equilibrio fra il corpo e la mente, fra la persona e mondo esterno
Tai chi promosso
L’ALTRA MEDICINA – Uno studio, che ha rivisto 47 ricerche precedenti, conferma che la ginnastica cinese migliora cuore e polmoni negli anziani e riduce l’ansia. Nato dall’incontro di arti marziali e di pratiche tradizionali per garantire salute e longevità, il Tai Chi sembra effettivamente in grado di offrire numerosi benefici tanto al corpo quanto alla mente. Lo conferma uno studio, recentemente pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, in cui gli autori hanno preso in rassegna ben 47 lavori, apparsi su riviste specializzate di lingua inglese e cinese, sugli effetti del Tai Chi per individui afflitti da varie malattie croniche. Corpo e menteDalla gran mole di dati raccolti, emerge chiaramente la conferma che la pratica del Tai Chi aumenta il senso dell’equilibrio, rende più agili , migliora la funzionalità cardiovascolare e quella respiratoria. Oltre ad avere questi effetti, evidenziati principalmente in pazienti anziani affetti da varie patologie croniche, il Tai Chi aiuterebbe anche a ridurre l’ansia in individui per altro sani. «Oggi sono sempre più numerosi gli studi che segnalano gli effetti benefici del movimento in quanto tale, che si tratti del Tai Chi o di qualsiasi altra forma di esercizio» commenta Lucio Pippa, docente del corso di perfezionamento di Medicina tradizionale cinese dell’Università di Milano.«E’ infatti ormai assodato che l’attività fisica fa bene sia sotto il profilo metabolico, cardiovascolare e della funzione articolare sia dal punto di vista della qualità di vita».La morbida e lenta esecuzione dei gesti tipici del Tai Chi – che ricordiamolo può essere praticato a qualsiasi età – oltre a migliorare il tono e l’elasticità muscolare, contribuisce ad aumentare l’equilibrio e la flessibilità.«Non solo, la ginnastica “medica” cinese – così infatti viene definito il Tai Chi – garantisce anche altri benefici legati, principalmente, alla respirazione, essendo calma e profonda, migliora infatti l’efficienza dell’apparato cardiorespiratorio e rilassa la mente, contribuendo a contrastare ansia, stress e insonnia» puntualizza Pippa. CaratteristicheNon sono certe le origini storiche del Tai Chi. Secondo alcuni la sua prima elaborazione è da attribuire ad un monaco taoista del 1300 d.C.; mentre altre fonti bibliografiche ne datano l’origine addirittura oltre 3000 anni a.C. Quello che è sicuro è che già nel 1700 erano ben delineate varie scuole di Tai-chi tuttora presenti. In pratica, il Tai Chi che in Cina viene praticato all’ aperto, in piazze e parchi, da milioni di cinesi, consiste in una serie di esercizi che costituiscono una via di mezzo tra il Qigong, basato su aspetti prevalentemente meditavi (e che prevede essenzialmente esercizi statici) e le arti marziali, come il Kung Fu, in cui il movimento trova la sua massima espressione. «Nel Tai Chi, – conclude il professor Pippa – poiché ha un discreto spazio l’esercizio fisico e quindi anche il movimento delle varie articolazioni, si ha – secondo la medicina tradizionale cinese – un’attivazione della carica energetica personale che aiuta a rimuovere tutta una serie di ‘ristagni’ che possono condurre, se non adeguatamente trattati, a patologie importanti”. E’ importante l’energia, non la forza.L’esercizio base del Tai Chi è la cosiddetta “forma”, una serie di movimenti codificati eseguiti con calma e concentrazione. Le tecniche di rilassamento e di respirazione messe in atto durante l’esecuzione degli esercizi aiutano a sviluppare le “energie interne” che hanno un ruolo prevalente. Fonte: Corriere Salute – Corriere della Sera
Gli effetti delle antiche pratiche di Tai Chi e Qigong sulla salute umana – studi scientifici
L’obiettivo della ricerca è applicare le ultime tecnologie informatiche, elettroniche, fotoniche, bioinformatiche, nanotecnologia, immagine cerebrale funzionale, ecc.., per analizzare come le pratiche del Tai Chi e del Qigong apportino benefici sulle funzioni del corpo e della mente e come tali pratiche siano legate all’agopuntura e alle terapie manipolative. In aggiunta il Dr.Lin dimostra speciali routines di Tai Chi e Qigong risultate particolarmente benefiche nelle ricerche, il link. Nella prima parte del video il Prof.Lin spiega che lo stress (anche causato dall’abuso di caffè o fumo..) inibisce il flusso di Chi, poi passa a parlare di esperimenti in laboratorio su culture di cellule cancerose esposte al Chi prodotto esternamente da maestri di meditazione di alto livello.Le cellule esposte al Chi hanno mostrato una riduzione di velocità nella riproduzione e quindi una normalizzazione del ritmo che porta a produzione di cellule sane. Esperimento condotto da Shin Lin, Ph.D. Professore di Biologia cellulare, Fisiologia e Ingegneria Biomedica, Direttore dell’International Alliance on Mind/Body Signaling and Energy Research at 4230 McGaugh Hall, University of California at Irvine, Irvine, CA 92697-2300 USA Link articolo originale: altrogiornale.org
Stressato? Prova con il Tai Chi
Più che uno sport è una ricerca. Fisica e spirituale. E il risultato, per chi lo pratica, è evidente: benessere del corpo e della psiche. Il Tai Chi Chuan è una pratica antichissima, che arriva dalla Cina, e sta alla base di tante discipline di combattimento, come karate, judo e kung fu. È strano pensare che ci sia una stretta parentela tra le arti marziali e questi lenti movimenti, che ricordano una danza. Eppure è così: i gesti armoniosi sono spinte e parate, colpi e protezioni. Ma la lotta non c’è. O meglio, non si vede. Avviene dentro chi pratica il Tai Chi, ogni giorno, e dentro ognuno di noi, attraverso la contrapposizione tra le energie opposte e complementari, il maschile e il femminile, lo yin e il yan, che vanno integrate l’una nell’altra. L’equilibrio energetico è l’obiettivo del Tao, la filosofia orientale su cui si fonda il Tai Chi Chuan. «T’ai Chi significa “principio primo”, Chuan “arte marziale interna”. Interna perché agisce dentro di noi, sul Chi, l’energia vitale. L’obiettivo non è la prestanza dei muscoli, ma il controllo del pensiero. E la ricerca di equilibrio si ottiene attraverso il movimento e l’interazione di sistemi diversi del nostro corpo. Contrazioni ed espansioni del sistema muscolare, che agiscono sul metabolismo e la psiche» spiega Franco Mescola, insegnante. Non servono attrezzature. Basta un vestito comodo e scarpe basse. Noi usiamo un kimono bianco». «I benefici si vedono se la pratica è costante e quotidiana» spiega Gabriella Banfi, architetto. Nel tempo libero pratica da oltre 20 anni il Tai Chi Chuan e lo insegna, a Monza. «Ci sono effetti più forti, altri più sottili. Io mi sono liberata da furibondi mal di testa. Ma la pratica trasforma le persone in modo delicato e graduale. Fisicamente, migliora la postura, il coordinamento, l’elasticità di articolazioni e tendini, il rilassamento e il tono muscolare». Qualcuno lo usa anche come strumento di riabilitazione. «Avevo subito un incidente d’auto, otto anni fa. La pratica del Tai Chi Chuan mi ha aiutato a recuperare l’equilibrio. Dentro e fuori» racconta Irene, infermiera professionale. «Mi dà una tranquillità che porto nella vita di tutti i giorni. Nel lavoro, nel rapporto con gli altri. Ho imparato a vivere l’attimo e affrontare quello che capita con più pazienza». La testimonianza«Così svuoto la mente dalla competizione»Francesco Conti, 43 anni, al Tai Chi c’è arrivato per caso. Concertista e insegnante di pianoforte al Conservatorio di Piacenza, cinque anni fa cercava una pratica sportiva, per mantenersi in forma. «È stata una scoperta. E ne ho ricavato benefici per la concentrazione. Mi aiuta a controllare i miei movimenti, che tendevano a essere a scatto, nervosi. Con il Tai Chi, un po’ come nel piano, ripeti il gesto, lo perfezioni. E nel contempo rallenti la mente, la svuoti. Impari a concentrarti su di te, ti ancori alla terra. E questo radicamento non lo perdi, anche muovendoti tra attacco e difesa, in un gioco di continue oscillazioni e ricerca di equilibrio». Conti pratica con un insegnante e da solo, a casa, due o tre volte la settimana. «Lo consiglio a tutti. Anche ai giovani, purché abbiamo costanza, bisogno di rilassarsi. E che non abbiano voglia di competere o dimostrare qualcosa a qualcuno». Formazione«Lenti al corso, brillanti al lavoro»Il Tai Chi entra in azienda, come strumento di formazione. «Aiuta le persone a controllare l’ansia e mantenere la calma. E sviluppa anche i rapporti interpersonali e l’intelligenza sociale» afferma Mescola, coach in iniziative sociali, per esempio nelle carceri di Venezia. Ma anche all’Actors Studio di New York, per il team Ferrari e in Bocconi. «Si migliora l’intuizione. E s’impara a lottare senza voler vincere, cedere senza voler perdere. Conoscere la propria aggressività e gestirla in un contesto sociale». Un corso introduttivo di tre ore, per un certo numero di partecipanti, costa 300 euro. Una full immersion di sei giorni, con tre seminari di 12 ore, un insegnante senior e un assistente, può costare all’azienda circa seimila euro. Fonte: Millionaire di ottobre 2008.
La respirazione del Tai Chi Chuan
Da non dimenticare che è ormai comprovato che la respirazione praticata nel Tai Chi Chuan, consentono un maggiore controllo del dolore. Probabilmente per effetto di stimolazioni indotte dalla respirazione addominale su cellule midollari inibitorie oppure attraverso la liberazione di endorfine ed encefaline (sostanze antalgiche), vengono ad essere stimolate le cellule G midollari che hanno il compito di “chiudere il cancello all’ingresso del dolore nell’organismo”. Schematizzando e concentrandoci, per ragioni di spazio, solo su alcuni concetti, possiamo considerare duplice l’effetto favorevole della respirazione diaframmatica. Da un lato, durante l’inspirazione, quando il diaframma si sposta verso il basso, aumenta nei polmoni lo spazio disponibile per un maggior contenuto di O2. Maggiore O2 nei polmoni si traduce in maggiore possibilità di ossigenazione dei tessuti. Il massaggio dolce e protratto degli organi addominali esercitato dalla pressione e dalla decompressione diaframmatica consente un maggior apporto ematico, conseguentemente un maggior apporto di O2 e di sostanze di supporto. Dall’altro lato, il massaggio esercitato sugli organi addominali favorisce l’aumento di quello che in fisiologia si chiama “ritorno venoso”, cioè aumenta la quantità di sangue che dagli organi addominali va a confluire nella vena cava e quindi al cuore. Questo effetto duplice si traduce in molteplici effetti preventivi e terapeutici presi in considerazione dalla scienza medica. Brevemente, e solo a tratti, valutiamone alcuni. Cardiopatia ischemica Il malato sofferente di angina pectoris oppure da poco infartuato può associare alla terapia farmacologica antianginosa ed anti-ischemica un’opportuna abitudine alla respirazione addominale al fine di prevenire i sintomi dolorosi e l’infarto. La respirazione di tipo addominale consentendo una maggiore ampiezza del torace in senso longitudinale e quindi favorendo una maggiore distensibilità del polmone conduce ad una più ampia capacità ventilatoria.Il dolore anginoso insorge quando c’è discrepanza tra aumentata richiesta di O2 e apporto al cuore reso difficoltoso da una stenosi coronarica. L’aumentato apporto di O2 ai tessuti ne diminuisce la richiesta, la diminuzione della frequenza cardiaca indotta dalla modulazione della respirazione e dalla minor richiesta di O2 da parte dei tessuti conduce ad un utilizzo diminuito di O2 da parte del muscolo cardiaco anche in circostanze di aumentata richiesta come ad esempio nello sforzo fisico relativo.Nel caso di angina stabile da sforzo è stato proposto il supporto di un regolare esercizio di ginnastica medica dolce, come può essere il Tai Chi Chuan, praticata ad un livello inferiore alla soglia di angina, in modo che non compaia dolore durante l’attività fisica. Più studi hanno dimostrato che praticando Tai Chi un’ora tre volte alla settimana per un periodo di otto-dodici mesi si viene a determinare, nei gruppi di cardiopatici anziani che hanno scelto di partecipare agli studi, una riduzione significativa della frequenza cardiaca, della frequenza respiratoria, della pressione arteriosa per livelli sottomassimali di sforzo. In questo modo il consumo di O2 miocardico si riduce e si innalza la soglia di sforzo che l’organismo può tollerare. Scompenso cardiaco Il malato sofferente di insufficienza cardiaca può giovarsi in maniera importante dell’utilizzo della semplice metodica di respirazione addominale, profonda, tipica delle ginnastiche mediche cinesi, del Tai Chi Chuan in particolare.Il Tai Chi, come abbiamo detto, prevede l’esecuzione di atti respiratori ampi, sostenuti dalla muscolatura addominale, con il passare del tempo e con l’esercizio di numero gradualmente minore (da 14 – 16 atti respiratori al minuto molti praticanti, in un anno, un anno e mezzo di pratica, con un ritmo di un’ora, un’ora e mezza di pratica per settimana, riescono spontaneamente a ridurre la frequenza del respiro a cinque, sei atti al minuto) e questo comporta, secondo la medicina tradizionale cinese, un aumento dell’ossigenazione dei tessuti e degli organi, la riduzione del sintomo dispnea, cioè la fame d’aria, il mancamento di fiato, tipico del malato che soffre di scompenso di cuore, una maggiore tolleranza alla fatica ed agli sforzi fisici.Negli ambienti scientifici occidentali si sostiene che tali considerazioni e l’evidenza di un miglioramento del cardiopatico scompensato non si reggano su basi sperimentali concrete e quindi non possano essere accettate.Recentemente, invece, “ The Lancet”, una tra le più prestigiose riviste mediche in assoluto, ha pubblicato (Maggio ‘98) la ricerca condotta da un Gruppo Pavese con rigorosa scientificità e metodo statistico. In questo studio è stato insegnato ad un gruppo di pazienti con scompenso di cuore a ridurre progressivamente la propria frequenza respiratoria da 15 atti al minuto (questi pazienti pur respirando 15 volte in un minuto presentavano fame d’aria ed una ridotta ossigenazione del sangue, proprio perché la malattia di cui sono sofferenti, lo scompenso di cuore, induce un impoverimento delle capacità polmonari) a 6 atti e quindi a soli tre atti per minuto.La modulazione controllata dell’attività respiratoria per un solo mese, condusse ad un miglioramento della ventilazione polmonare, alla diminuzione spontanea della frequenza respiratoria anche al di fuori degli esercizi dello studio, ad un sensibile aumento dell’ossigenazione del sangue, ad una maggiore tolleranza dell’esercizio fisico, e quindi della fatica, che per questi malati sappiamo tutti che è un problema che va ad incidere sulla qualità di vita.Questo tipo di studio va a confermare quanto la medicina cinese sostiene a proposito degli effetti terapeutici della respirazione del Tai Chi Chuan e fa da punto di partenza e di analisi per altri studi relativi ad altre patologie. Ipertensione arteriosa Come noto da tempo, il Tai Chi Chuan, così come l’esercizio fisico aerobico, le tecniche di respirazione praticate nel Chi Kung oppure nel più noto, agli occidentali, training autogeno, sono in grado di ridurre favorevolmente la pressione arteriosa sistolica, la cosiddetta pressione arteriosa massima. Alcuni studi iniziati in Gran Bretagna nel 1996 e tuttora in corso, condotti su pazienti infartuati, sembrano evidenziare un ruolo statisticamente significativo del Tai Chi Chuan, associato ad un corretto controllo della respirazione, rispetto all’esercizio fisico aerobico semplice (corsa, passeggiata, bicicletta), nel ridurre la pressione minima (pressione arteriosa diastolica), pericolosa, qualora sia elevata, perché alla base di patologie cardiovascolari e cerebrovascolari. Asma Una delle patologie con impatto sociale più sfavorevole nel giovane e per la quale è noto quale siano glia attuali progressi della terapia farmacologica.Sono in corso studi che stanno confermando quanto viene asserito dalla
La salute di ogni giorno
Tai Chi promosso L’ALTRA MEDICINA – Uno studio, che ha rivisto 47 ricerche precedenti, conferma che la ginnastica cinese migliora cuore e polmoni negli anziani e riduce l’ansia. Nato dall’incontro di arti marziali e di pratiche tradizionali per garantire salute e longevità, il Tai Chi sembra effettivamente in grado di offrire numerosi benefici tanto al corpo quanto alla mente. Lo conferma uno studio, recentemente pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, in cui gli autori hanno preso in rassegna ben 47 lavori, apparsi su riviste specializzate di lingua inglese e cinese, sugli effetti del Tai Chi per individui afflitti da varie malattie croniche. Corpo e menteDalla gran mole di dati raccolti, emerge chiaramente la conferma che la pratica del Tai Chi aumenta il senso dell’equilibrio, rende più agili , migliora la funzionalità cardiovascolare e quella respiratoria.Oltre ad avere questi effetti, evidenziati principalmente in pazienti anziani affetti da varie patologie croniche, il Tai Chi aiuterebbe anche a ridurre l’ansia in individui per altro sani. «Oggi sono sempre più numerosi gli studi che segnalano gli effetti benefici del movimento in quanto tale, che si tratti del Tai Chi o di qualsiasi altra forma di esercizio» commenta Lucio Pippa, docente del corso di perfezionamento di Medicina tradizionale cinese dell’Università di Milano.«E’ infatti ormai assodato che l’attività fisica fa bene sia sotto il profilo metabolico, cardiovascolare e della funzione articolare sia dal punto di vista della qualità di vita».La morbida e lenta esecuzione dei gesti tipici del Tai Chi – che ricordiamolo può essere praticato a qualsiasi età – oltre a migliorare il tono e l’elasticità muscolare, contribuisce ad aumentare l’equilibrio e la flessibilità.«Non solo, la ginnastica “medica” cinese – così infatti viene definito il Tai Chi – garantisce anche altri benefici legati, principalmente, alla respirazione, essendo calma e profonda, migliora infatti l’efficienza dell’apparato cardiorespiratorio e rilassa la mente, contribuendo a contrastare ansia, stress e insonnia» puntualizza Pippa. CaratteristicheNon sono certe le origini storiche del Tai Chi. Secondo alcuni la sua prima elaborazione è da attribuire ad un monaco taoista del 1300 d.C.; mentre altre fonti bibliografiche ne datano l’origine addirittura oltre 3000 anni a.C.Quello che è sicuro è che già nel 1700 erano ben delineate varie scuole di Tai-chi tuttora presenti.In pratica, il Tai Chi che in Cina viene praticato all’ aperto, in piazze e parchi, da milioni di cinesi, consiste in una serie di esercizi che costituiscono una via di mezzo tra il Qigong, basato su aspetti prevalentemente meditavi (e che prevede essenzialmente esercizi statici) e le arti marziali, come il Kung Fu, in cui il movimento trova la sua massima espressione. «Nel Tai Chi, – conclude il professor Pippa – poiché ha un discreto spazio l’esercizio fisico e quindi anche il movimento delle varie articolazioni, si ha – secondo la medicina tradizionale cinese – un’attivazione della carica energetica personale che aiuta a rimuovere tutta una serie di ‘ristagni’ che possono condurre, se non adeguatamente trattati, a patologie importanti”. E’ importante l’energia, non la forza.L’esercizio base del Tai Chi è la cosiddetta “forma”, una serie di movimenti codificati eseguiti con calma e concentrazione. Le tecniche di rilassamento e di respirazione messe in atto durante l’esecuzione degli esercizi aiutano a sviluppare le “energie interne” che hanno un ruolo prevalente. Fonte: Corriere Salute del Corriere della Sera
Tai Chi e Qigong, l’accoppiata per una salute di ferro
Una grande revisione sistematica di 77 studi randomizzati e controllati pubblicati tra il 1993 e il 2007, che ha coinvolto quasi 6.500 persone, suggerisce che la pratica del Tai Chi e del QiGong è salutare per il benessere fisico e psichico. Lo studio, pubblicato sul numero di luglio/agosto 2010 della rivista “American Journal of Health Promotion”, è stato condotto dai ricercatori dell’Arizona State University College of Nursing and Healthcare Innovation (Usa). Gli scienziati ritengono che il materiale acquisito fornisca una base solida di elementi a sostegno che la pratica del Tai Chi e del QiGong offra vantaggi per la salute delle ossa, per l’apparato cardiovascolare e respiratorio; migliori la funzione fisica e l’equilibrio; prevenga le cadute e offra benefici psicologici migliorando la qualità della vita in generale. La dottoressa Linda Larkey e colleghi sono convinti che dovendo scegliere una pratica “fitness” che preveda esercizi fisici moderati, quindi adatti anche agli anziani, la priorità dovrebbe essere data a questo genere di tecniche che offrono benefici a tutto campo e non solo a livello fisico. Queste tecniche, in particolare il Tai Chi, è basato su una serie di movimenti base che vanno da 24 a 108. Tutte e due si fondano anche sul concetto di energia vitale, tenuta in gran considerazione dalle discipline orientali. Gli studi di ricerca ,oggetto della revisione, mostrano che le routine semplificate che sono più pratiche per questi studi, in realtà sono molto efficaci nel campo della promozione della salute, sottolinea un esperto. In questo modo, le persone che vogliono sfruttare queste pratiche utilizzando solo gli esercizi più semplici, senza approfondire gli scopi artistici o culturali, possono farlo sapendo di trarne comunque dei benefici, aggiunge l’esperto. In 27 studi sono stati considerati i sintomi psicologici, in 23 le cadute e fattori di rischio correlati, in 19 gli effetti cardio-polmonari e in 17 la qualità della vita valutata. Altri studi hanno incluso la densità ossea, la funzionalità fisica e la funzione immunitaria. L’età media dei partecipanti era di 55 anni. Per gli studi che riguardavano l’equilibrio, 80 anni era l’età media. In conclusione gli autori ritengono di aver trovato le prove che con questo tipo di esercizi si possano trarre significativi benefici e migliorare la qualità della vita. Fonte: LaStampa.it
Il Tai Chi Chuan e le patologie cardiovascolari
Ci sono ormai innumerevoli studi sugli effetti benefici del Taijiquan sul sistema cardiovascolare, ma qui ne citiamo solo alcuni come esempio: • Uno studio alla National Taiwan University pubblicato nel Journal of Alternative and Complementary Medicine nel settembre 2008, ha dimostrato che il Taijiquan incrementa in modo significativo la capacità ginnica, abbassa la pressione del sangue e migliora i livelli di colesterolo, trigliceridi, insulina e proteine C-reattive in persone ad alto rischio di patologie cardiovascolari. • In uno studio pilota alla Harvard Medical School, 12 settimane di Taijiquan hanno migliorato la deambulazione e la qualità di vita dei partecipanti. Ha anche ridotto i livelli di proteine natriuretiche del tipo B nel sangue. • In un analisi di 26 studi in inglese e cinese pubblicate nel Preventive Cardiology (primavera 2008), Dr. Yeh ha riferito che nel 85% delle ricerche, il Taijiquan ha abbassata la pressione del sangue — con miglioramenti da 3 a 32 mm Hg nella pressione sistolica e da 2 a 18 mm Hg nella pressione diastolica. In 136 pazienti che avevano subito un infarto almeno sei mesi prima, 12 settimane di Taijiquan hanno migliorato l’equilibrio ortostatico più di un programma standard che includeva respirazione, allungamenti e la mobilizzazione dei muscoli coinvolti nella seduta e la deambulazione. Questi risultati sono stati pubblicati nell’edizione del gennaio 2009 del Neurorehabilitation and Neural Repair L’allenamento del Taijiquan consiste in movimenti lenti, fluidi, e interconnessi, alla ricerca di un’armonia che coinvolga tutto il corpo in ogni singolo movimento. Inoltre, l’enfasi nel Taijiquan sulla postura corretta insegna al corpo come assorbire e scaricare correttamente sia la pressione dovuta al peso del corpo stesso, sia la pressione dovuta a fonti esterne. Fonte: Officina della salute.