Cervello e movimento
Il prof. Carlo Ventura, professore ordinario presso Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale — DIMES, afferma : “Non c’è alcun fenomeno biologico importante che non sia causato dal movimento. …E’ emerso come non ci sia cambiamento dell’attività genica che non avvenga senza movimenti del DNA, deformazioni e vibrazioni del nucleo e di quel complesso di microfilamenti e microtubuli che chiamiamo citoscheletro. I movimenti precedono gli stessi cambiamenti di funzione ai vari livelli cellulari…..Applicare una vibrazione sonora ad una cellula o a molecole segnale all’interno di una cellula, può far vibrare queste strutture, generando cambiamenti di morfologia e di funzione. I suoni e i movimenti possono dunque essere visti come un “dialogo molecolare” all’interno di cellule e tessuti”. “E’ sempre più chiaro – afferma il prof. Ventura – che lo sviluppo del sistema nervoso e di quello cardiovascolare avvengono attraverso un’azione coordinata di fattori comuni che guidano il differenziamento e la migrazione di future cellule neuronali e cardiovascolari. Ricerche molto recenti dimostrano un forte parallelismo nello sviluppo di entrambi i sistemi …..” Movimento catalizzatore di emozioni, che stimolano una diversa interazione dei tre cervelli. E qui entra in gioco la potenza del movimento Tai Chi Chi Kung, in quanto un corpo in equilibrio non è che la logica conseguenza di un’armonica circolazione energetica. Proprio oggi, un’articolo dello studio del Centro interdipartimentale mente/cervello dell’Università di Trento, di cui riportiamo un estratto, è riuscito a dare evidenza all’analogia tra movimento fisico e astratto. Una scoperta che spiega anche l’efficacia delle tecniche mnemoniche, come quella dei loci e le mappe concettuali, utilizzate per imparare e consolidare in memoria nomi, date, eventi. Il parallelismo tra quanto accade nel mondo fisico e in quello delle idee, apre, tra l’altro, un’ulteriore chiave per interpretare il decadimento fisico (con la difficoltà a orientarsi anche in casa) e cognitivo (con i problemi di memoria) che caratterizzano le persone malate di Alzheimer, che presentano un’atrofizzazione delle aree neuronali deputate ad entrambe le funzioni. «Per la prima volta abbiamo verificato empiricamente questa ipotesi», sottolineano Manuela Piazza e Simone Viganò, rispettivamente professoressa e ricercatore post-Doc del Centro Interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento, che hanno scritto l’articolo pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista “Journal of Neuroscience”. L’esperimento è stato svolto nei laboratori di Neuroimmagini funzionali del Centro interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento. Il team di ricerca ha chiesto a un gruppo di partecipanti di imparare a riconoscere e nominare delle categorie di nuovi oggetti, mai visti prima, diversi tra di loro per la combinazione di due caratteristiche, grandezza e frequenza di suono prodotto, costruendo così un nuovo spazio concettuale a due dimensioni. Presentando in sequenza le diverse parole e i diversi oggetti appresi e misurando l’attività neurale attraverso la risonanza magnetica funzionale si è scoperto che le stesse aree cerebrali coinvolte nella navigazione nello spazio si attivano anche durante l’elaborazione dei nuovi concetti. In particolare, queste aree individuano le caratteristiche necessarie (direzione e distanza) per ricostruire fedelmente il “percorso” effettuato dal pensiero nel passare da un concetto all’altro. «Questi risultati – commentano – dimostrano che il cervello umano ricicla gli stessi codici neurali ottimizzati durante la sua lunga storia evolutiva per navigare nello spazio fisico, per organizzare, sotto forma di mappe concettuali spaziali, le proprie memorie, e navigare, letteralmente, nello spazio delle idee. Possono inoltre spiegare l’efficacia, nota fin dai tempi antichi, dell’utilizzo di supporti spaziali (quali la tecnica dei loci o le moderne mappe concettuali) per imparare e ricordare con facilità». «Per orientarci efficacemente nello spazio – chiariscono – dobbiamo ricordarci dove si trovano oggetti e punti di riferimento, quanto distano tra di loro, e in quale direzione dobbiamo spostarci per raggiungerli. Questa capacità si basa sul funzionamento di alcune cellule cerebrali (neuroni, localizzate nella regione ippocampale e nella corteccia mediale prefrontale), che si attivano quando ci troviamo in specifiche posizioni o ci muoviamo in determinate direzioni come una sorte di “Gps del cervello”. Questo stesso Gps ci aiuta anche ad organizzare memorie complesse e concetti». Fonte: L’Adige del 27.2.2020
Curarsi con Yin e Yang, l’Oms sdogana la medicina cinese
L’Organizzazione Mondiale della Sanità “sdogana” termini come Yin e Yang o energia vitale. La medicina tradizionale cinese, verrà infatti inserita nel prossimo compendio medico globale. Un’apertura che segue quella nei confronti dell’agopuntura e che non ha mancato di attirare l’attenzione della rivista Nature. Il riconoscimento ufficiale sarà introdotto nell’11/ma edizione della Classificazione Internazionale delle Malattie e dei problemi di salute (ICD). Ma la novità lascia perplessi molti esperti. Il compendio, che verrà adottato dall’Assemblea Mondiale della Sanità, è un documento periodicamente aggiornato che indirizza il modo in cui si fanno le diagnosi. Nel capitolo 26 della nuova edizione, che diventerà operativa per gli stati aderenti nel 2022, presenterà un sistema di classificazione per identificare concetti come «equilibrio tra Yin e Yang», «Carenza di Qi». La medicina tradizionale cinese si basa infatti sulla teoria che l’energia vitale (Qi) fluisca lungo canali chiamati meridiani e aiuti il corpo a mantenere la salute. La malattia è la rottura di questo equilibrio energetico e i trattamenti, agopuntura o rimedi erboristici, servono a ripristinarlo. L’impostazione occidentale cerca cause ben definite per spiegare la malattia e richiede studi clinici controllati che forniscano prove che un farmaco funzioni. Questo in genere non avviene per quella tradizionale cinese, per la quale si verificano anche non pochi effetti avversi. Per questo, molti medici si dicono profondamente preoccupati. Ma l’Oms, rispondendo alle domande di Nature puntualizza che la sua strategia è quella di «fornire una guida per gli Stati membri per la regolazione e l’integrazione, di prodotti sicuri e di qualità garantita», per «integrarla nei sistemi sanitari, ove opportuno». «È probabile che l’impatto sia profondo», si legge su Nature e potrà accelerarne l’entrata a far parte integrante dell’assistenza sanitaria globale (continua) FONTE: Agopunturafano.it
La costituzione ereditaria non è interamente fissa e immutabile
Ognuno nasce con una data costituzione, che è determinata da vari fattori.Importanti sono le condizioni generali di salute dei genitori e speciale influenza esercita il loro stato energetico – di pienezza o di deficit – nel momento del concepimento.La costituzione di un essere dipende anche dallo stato di salute psicofisica della madre durante la gravidanza, periodo in cui il feto riceve nutrimento unicamente dal sangue materno.La costituzione di una persona non è tuttavia sempre fissa e immutabile, entro certi limiti può essere modificata e migliorata.Uno stile di vita salutare ed equilibrato, unitamente a esercizi di Tai Chi Chi Kung di meditazione e di respirazione, per sviluppare il Qi individuale, possono portare ad un miglioramento della costituzione.Come sappiamo, il Jing del Cielo Anteriore, che è la base della nostra forza e salute, non è immutabile ed è costantemente “rifornito” dal Jing del Cielo Posteriore (cibo, emozioni e sentimenti, respirazione, stile di vita)Diverse pratiche della Medicina Tradizionale Cinese hanno lo scopo di preservare il Jing per permettere una vita più lunga e sana possibile.Si può incrementare la longevità anche grazie ad un’alimentazione corretta.Quanto più ci si alimenta in modo regolare e corretto, tanto meno facilmente ci si ammala.La buona qualità del cibo nutre corpo e mente aiutandoci a risparmiare il Jing del Cielo Anteriore, cioè la dotazione energetica con cui veniamo al mondo.Possiamo quindi dire che imparando a diventare responsabili del nostro buon-essere, tramite le “pratiche di lunga vita”, incrementiamo la VITA… Bibliografia:Le basi della medicina cinese di Massimo MuccioliI fondamenti della medicina cinese di G. Maciocia,Dietetica cinese di Muccioli, Sotte, Piastrelloni, Matrà, Bernini, Naticchi
Tra nutraceutica e dietetica cinese 2
La nutrizione e gli integratori alimentari insieme ad un corretto stile di vita sono i primi strumenti terapeutici per prevenire l’innesco di condizioni patologiche (prevenzione primaria), sostenere l’equilibrio fisiologico (wellness), contrastare i processi di invecchiamento (anti-ageing), intervenire sulle condizioni patologiche (strumento coadiuvante di cura). Sulla base di quanto fin qui illustrato un approccio, per quanto basilare, alla dietetica cinese ci sembra imprescindibile, in quanto, la conoscenza dei suoi principi, abbinata ad alimenti di “corta filiera” e legati ai ritmi stagionali sono un connubio importante per il mantenimento e/o il recupero della salute.“Fa che il tuo cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo” diceva Ippocrate, (Isola di Cos 460 a.C. – Larissa 377 a.C.) il grande medico greco che per primo, in occidente, introdusse il concetto innovativo secondo il quale la malattia e la salute di una persona dipendono da scelte umane, più che da superiori risposte divine.Ed è nel “Libro classico di Medicina dell’imperatore Giallo – Huang Di Nei Jing Su Wen” (II sec. a.C.), che nella cultura cinese si trovano le prime citazioni e riferimenti sulla necessità di cercare, per il mantenimento della salute psico-fisica, un’alimentazione adeguata ai bisogni del momento.Nella filosofia taoista il mondo è un divenire continuo, la cui forza propulsiva deriva dalla dinamica dello Yin/Yang, Per la tradizione cinese lo Yin comprende ciò che è sul “lato ombroso della collina”, mentre lo Yang ciò che è sul suo “lato soleggiato”.Ogni cosa e ogni fenomeno naturale sono composti, universalmente e senza eccezione, da Yin/Yang, due aspetti indissociabili e opposti.Naturalmente il nostro organismo non sfugge a questa possibilità, per questo una classificazione in termini Yin /Yang è stata applicata anche alla medicina nei suoi vari aspetti: fisiologia, patologia, interpretazione energetica degli equilibri e squilibri corporei, trattamento.Nella filosofia energetica cinese il corpo è sempre troppo Yang (Fuoco), tranne nei casi in cui un digiuno o una malattia non lo facciano diventare troppo Yin.Un altro aspetto molto importante in Medicina Tradizionale Cinese è il Qi. Tutta la medicina cinese si fonda sul concetto di energia. Nel pensiero cinese l’universo intero non è altro che Qi. Non esiste nulla che non sia o non manifesti il Qi. Esso è all’origine del mondo visibile e alla base di tutti i fenomeni naturali: la realtà, con la sua varietà di forme e di manifestazioni, è espressione delle tante e diverse modalità con cui il Qi si condensa in materia visibile. Zhang Jingyue esprime questo concetto in modo quando mai sintetico: “Se il Qi si concentra, la forma appare”. L’uomo stesso è, nella sua essenza, Qi e per questo il Nanjing dichiara: ” Il Qi è la radice degli esseri umani”.Dietetica CineseDa sempre la Medicina Tradizionale Cinese ha tenuto in grandissima considerazione la dietetica: anzi si può a buon diritto affermare che le due discipline siano praticamente nate insieme e insieme si siano evolute nel corso dei millenni.Nell’osservare i cibi e la loro azione, gli antichi cinesi si soffermarono ad analizzarne l’impatto sugli equilibri dello Yin e dello Yang e sui movimenti del Qi.Notarono che alcuni cibi erano dotati di proprietà riscaldanti, capaci cioè di generare, una volta ingeriti, una sensazione caratterizzata da sviluppo di calore. Allo stesso modo rilevarono che altri avevano un effetto contrario, rinfrescante. Furono in tal modo distinte quattro fondamentali nature degli alimenti, capaci di interferire e interagire con gli equilibri dello Yin e dello Yang dell’organismo: la natura calda, tiepida, fresca, fredda. In questa distinzione è riconoscibile una suddivisione per gradienti, con la ripartizione dei cibi riscaldanti e rinfrescanti in due diverse intensità d’azione. Alcuni cibi, però, considerati incapaci di determinare una reazione di tipo riscaldante o rinfrescante, furono per questo definiti neutri. I metodi di cottura e di conservazione dei cibi influiscono notevolmente sulla natura originaria dell’alimento mutandone in parte le proprietà: una cottura con esposizione al fuoco vivo o una conservazione mediante essicazione sottraggono Yin all’alimento e ne potenziano lo Yang, dotandolo di un maggior potere riscaldante; i cibi conservati in frigorifero o surgelati aumentano invece il loro potere rinfrescante, mentre la bollitura in acqua di un alimento lo umidifica arricchendolo di Yin. La cottura al vapore non altera invece la natura del cibo.Osservando la reazione che i cibi suscitavano nei movimenti del Qi, furono inoltre identificati cinque sapori, in conformità alla dottrina dei cinque elementi.Ciascuno di essi possiede uno specifico effetto sul Qi e una particolare relazione con uno dei cinque organi classici: in qualità moderata lo nutre, in quantità eccessiva lo lede.L’azione combinata di natura e sapore condiziona l’impatto energetico dei vari cibi sul corpo.A questi tre criteri se non possono aggiungere altri due: il colore e il tropismo del meridiano.In base al colore si distinguono gli alimenti rossi che rivitalizzano, gli alimenti gialli che stabilizzano ed equilibrano, quelli verdi che disintossicano e depurano, quelli neri che astringono e tonificano il Jing (essenza) e per finire quelli bianchi che purificano.In base al tropismo del meridiano, ogni alimento ha un meridiano di impatto principale.È quindi impensabile per un operatore che usi la medicina cinese non sfruttare la possibilità di condizionare positivamente il quadro energetico dell’individuo fornendo consigli alimentari specifici e personalizzati: il cibo giusto corrisponde infatti a uno stimolo benefico, costante e continuato nel tempo, capace di rivoluzionare lo stato di salute.Se ciò che mangiamo (farmaci inclusi) diventa parte di noi, è logico pensare che, nel medio-lungo periodo attuando precise scelte alimentari, noi possiamo modificare profondamente il nostro organismo. Da questa intuizione nasce la consapevolezza del potere terapeutico della dieta, intesa come un regime programmato di alimentazione.Anche nell’impiego pratico della dietetica, la Medicina Cinese segue il principio dell’armonia fra uomo e cosmo. La scelta dei cibi per essere di giovamento deve seguire le stagioni, anche perché, studiando la natura e i sapori degli alimenti, scopriamo che ogni stagione ci offre le giuste combinazioni di qualità necessarie per affrontare il suo clima e per preparare le energie del nostro corpo alla stagione che verrà. Allo stesso modo in cui una dieta armoniosa ci mantiene in equilibrio, una scelta appropriata
Tra nutraceutica e dietetica cinese
Il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo, per arrivare ad assumere, oggi, un’accezione molto più ampia che associa strettamente una condizione di assenza di patologie ad uno stato di ben-essere “globale” della persona.Oggi siamo tutti più coscienti di quanto la salute non consista nella semplice assenza di malattia ma dipenda da una quantità di fattori inerenti alla globalità della nostra vita.Negli ultimi anni è stato sempre più evidenziato come l’ambiente esterno e, soprattutto, l’alimentazione siano in grado di influenzare la nostra salute e di conseguenza il nostro benessere.La salute si costruisce prima di tutto a tavola, sulla base del cibo che mangiamo.Il cibo non è solo un mezzo di sostentamento. Il cibo è sempre di più salute e un potentissimo mezzo a nostra disposizione, per salvaguardare l’organismo a mantenere uno stato di ben-essere.L’importanza e lo stretto legame del binomio “alimentazione e buona salute” è sottolineata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali.Mangiare quindi non serve solo a ricostituire le riserve energetiche e strutturali ma serve anche a influenzare i sistemi di regolazione generale dell’organismo (sistema nervoso, immunitario, endocrino), DNA incluso, come ha dimostrato l’epigenetica.Secondo l’epigenetica non è vero che noi siamo predestinati, monolitici nel nostro essere, vittime del caso. Noi siamo i co-creatori di quel che siamo, decisamente protagonisti attivi; il destino scritto nel DNA di ciascun individuo non è più ineluttabile, ma può essere influenzato da stili di vita più o meno corretti. E le modifiche possono essere trasmesse alle generazioni successive.Sulla scia di questi studi, negli ultimi anni, sono nate nuove discipline che uniscono scienza e alimentazione e utilizzano le metodologie e le strumentazioni più moderne per identificare le molecole di alimenti che possono ridurre il rischio dell’insorgenza di patologie e per caratterizzarne i meccanismi di azione: la nutraceutica è una di queste.L’alimentazione occupa dunque un ruolo decisivo per il nostro benessere.Cerchiamo di approfondire questo argomento partendo dal concetto di salute così come si è modificato nel corso degli anni per arrivare a capire perché l’alimentazione è così importante grazie ai contributi dell’epigenetica e della nutraceutica, per arrivare a confermare ciò, che da millenni, ormai, afferma la dietetica cinese.Concetto di “salute” nella storiaPer millenni la malattia è stata considerata un fenomeno magico-religioso.Nella Grecia antica, con Ippocrate, la medicina era fondata sull’osservazione. In seguito le concezioni di salute e malattia sono rimaste “non scientifiche” fino agli ultimi secoli.Ai suoi albori, la medicina scientifica (fine del Settecento), rispecchiava un modello bio-medico.In concomitanza con la nascita della società industriale, il modello bio-medico si occupava più della malattia che non della salute e delle condizioni lavorative e di vita della popolazione.Nel XX secolo si è sviluppato uno specialismo esasperato, per cui l’individuo si identificava addirittura con una sola “parte”, “un organo”, negando così l’individuo come persona.Una svolta storica si è avuta nel 1948 con la definizione, da parte dell’OMS, della salute come “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solamentecome assenza di malattia o infermità”.Tale concetto ha permesso l’abbandono dell’interpretazione “medicalista” del benessere.Il concetto di salute globale che via via si sta ora delineando, porta dunque con sé, una concezione della persona come unità psicofisica, interagente con l’ambiente circostante, che è il presupposto per “una promozione ed educazione alla salute” e ad una “medicina della persona” nella sua totalità. L’epigenetica Un tempo si riteneva che il nostro patrimonio genetico fosse rigidamente stabilito dal momento del concepimento e che nulla potesse cambiarlo nel corso degli anni. Recentemente la ricerca ha invece dimostrato che l’espressione dei geni può essere influenzata da stimoli ambientali quali la nutrizione, lo stress e le emozioni.Il DNA che abbiamo ereditato mantiene la sua sequenza, ma fattori quali la nutrizione e le sostanze che produciamo in seguito alle emozioni e allo stress, determinano l’espressione del gene che abbiamo ereditato e la conseguente possibile manifestazione di patologie.I fattori che influenzano l’espressione genetica, cambiano ogni giorno in base a ciò che mangiamo, agli integratori che assumiamo, all’abitudine al fumo, all’esposizione a tossine, all’esercizio fisico o allo stress.Questi segnali epigenetici appartengono in gran parte a noi in termini di scelte. La nutrizione è probabilmente il segnale più impattante. Se pensiamo ad una vita di circa 80 anni, una persona finisce per mangiare 30-40 tonnellate di cibo.Immaginiamo che quel cibo non è soltanto calorie ma segnali di trasformazione genetica, che, se sono sbagliati, guidano il corpo-mente verso la malattia.Siamo “malamente” progettati a capire le conseguenze a lungo termine delle nostre scelte a breve termine. Questa è una delle limitazioni dell’essere umano che, tarato per cercare la sopravvivenza, non pensa ora ai danni che farà a sé e all’ambiente sul lungo periodo.In questa ottica anche il cibo ha la capacità di regolare o sregolare i segnali epigenetici a seconda delle scelte che ognuno opera.Il cibo rappresenta, infatti, non solo un apporto di energia e macronutrienti, ma anche un fenomenale apporto di segnali biochimici, che può essere devastante se questi segnali sono contrari alle esigenze delle cellule, o, al contrario, può essere protettivo se i segnali biochimici sono quelli corretti.Se “siamo quello che mangiamo”, come affermava Feuerbach, l’alimentazione occupa un ruolo decisivo per il nostro ben-essere. Spesso però non “sappiamo quello che mangiamo” e la qualità del nostro vivere ne risente, con gravi conseguenze per l’organismo.Qui entra in gioco la Nutraceutica. Cos’è la Nutraceutica? La Nutraceutica è quella branca della medicina, che studia l’azione benefica e curativa degli alimenti sulla salute umana.La Nutraceutica, etimologicamente deriva dalla fusione dei termini “nutrizione” e “farmaceutica”, per indicare la disciplina che indaga tutti i componenti o i principi attivi degli alimenti, con effetti positivi sulla salute e per la prevenzione ed il trattamento delle malattie.Invece di “s-mangiare” e poi curarsi, ecco come curarsi mangiando!Il ruolo della Nutraceutica diventa quindi decisivo per chi vuole conoscere nel dettaglio cosa succede nell’organismo quando ci si alimenta, quali principi si attivano e con quali conseguenze reali sulla salute.“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo”. Questa è un’affermazione di 2500 anni
Salute e stili di vita
Si è parlato di salute attraverso l’apprendimento di corretti “stili di vita”, al convegno dell’Euregio tenutosi all’Hotel Terme di Merano il 25 c.m..Più movimento fisico e una corretta alimentazione sono state le tematiche comuni, suggerite dai relatori, per il mantenimento e/o il recupero della salute.Nel contesto degli interventi, l’Osservatorio per la salute della Provincia Autonoma di Trento, nella persona del dottor Pirous, ha presentato i risultati di più studi che, anche a livello locale, evidenziano come le malattie socialmente più impattanti (anche per le finanze pubbliche), quali le patologie cardiovascolari, i tumori, il diabete e le malattie respiratorie croniche, abbiano in comune quattro fattori di rischio: 1. Sedentarietà; 2. Cattiva alimentazione; 3. Consumo di alcolici; 4. Fumo di tabacco. Poiché molte malattie e decessi prematuri potrebbero essere prevenuti attraverso stili di vita più salutari – è stato detto – una strategia complessiva deve essere promossa, in tutti gli ambiti, sia politici che sociali, coinvolgendo nel cambiamento di rotta la scuola e le giovani generazioni.In un periodo complesso come quello attuale, la “promozione della salute” diventa, quindi, una delle grosse sfide per i vertici istituzionali.
L’Oriente attraverso la Medicina Tradizionale Cinese
La Medicina Tradizionale Cinese è un’antichissima disciplina di ricerca della salute e dell’armonia attraverso il riequilibrio energetico del corpo-mente. È una medicina dei Soffi, l’arte di ristabilire l’armonia funzionale degli scambi fra i diversi Soffi (energia, QI). L’oggetto di questa medicina energetica è la regolazione dei Soffi costitutivi e animatori dell’uomo in seno ai Soffi costitutivi e animatori dell’Universo. Ciò che è giunto fino a noi è il risultato dell’integrazione e sistemazione, nel corso della sua evoluzione, delle diverse filosofie con cui è entrata in contatto ed in particolare col pensiero taoista, la Scuola confuciana e la Teoria dei cinque elementi. Questa tradizione considera l’universo come un campo di energia, risultato della perfetta interazione dei due principi cosmici fondamentali: Yin/Yang. Vi è una visione olistica, analogica dell’essere umano, secondo cui la salute ed il benessere sono la conseguenza dell’equilibrio psicologico, energetico, fisiologico e spirituale dell’uomo. L’osservazione e la catalogazione delle corrispondenze ha portato l’uomo nel corso dei millenni ad ipotizzare una conoscenza esaustiva della realtà dove ciò che succede nel Macrocosmo (Cosmo) accade in piccolo – per analogia – nel Microcosmo (Uomo). Attraverso la comprensione del cosmo, dell’universo e della natura si arriva, per il taoismo, alla comprensione di se stessi, alla propria crescita individuale. Non esiste la dicotomia tra bene/male, giusto/sbagliato, ecc.., gli opposti diventano aspetti equivalenti della stessa realtà/fenomeno, che li comprende al suo interno. Il cambiamento del punto di vista dell’osservatore fa cambiare il valore etico-morale dell’interpretazione di ogni avvenimento. Non esistono valori assoluti, ma solo valori relativi al sistema/modello preso come misura di riferimento. La concentrazione dell’attenzione va invece indirizzata nei confronti dell’osservazione della natura e delle sue manifestazioni, che sola permette di riconoscere le caratteristiche del Tao. Ed è proprio la natura a suggerire l’idea dello Yin/Yang, le polarità costitutive del simbolo del Tao, che rappresenta il concetto più importante e caratteristico del taoismo. L’osservazione dell’alternanza ciclica del giorno e della notte viene simbolicamente correlata al lato ombroso e a quello soleggiato di una collina, un’unica realtà che porta in sé sia l’ombra che la luce, gli opposti universalmente congiunti, che eternamente si rincorrono ed avvicendano l’un l’altro. Qualsiasi sintomo fisico o psichico non rappresenta, quindi, il segno di un’affezione localizzata, ma è la spia di uno squilibrio dell’organismo nella sua totalità. Non segue, quindi, la tendenza allo smembramento dei singoli componenti, alla ricerca del sempre più piccolo, perdendo di vista lo scopo, l’unità: l’Uomo ed il suo equilibrio psicofisico, immerso nell’ambiente circostante. Inserito nel Macrocosmo, anche l’Uomo è alimentato dallo stesso flusso di energia vitale, il Qi (Soffi), che scorre all’interno del corpo lungo la rete dei meridiani, gli invisibili canali che costituiscono il sistema di collegamento fra gli organi e le funzioni vitali. Il Qi è il prodotto dell’interazione di Yin/Yang e costituisce la base del mondo dei fenomeni. Nel corpo umano il Qi è l’agente del movimento e della trasformazione, il principio che muove, riscalda e protegge dalle influenze esterne. A livello psicologico il suo libero fluire ci consente di cambiare stato, di alternare diverse emozioni passando dal lavoro al piacere, dall’attività al riposo. La salute ed il benessere fisico non sono quindi che la naturale conseguenza dell’armonica circolazione del Qi, mentre i suoi squilibri favoriscono l’insorgere delle malattie. Qui si manifesta l’originalità del pensiero taoista: l’opposizione c’è, come la natura insegna, ma è relativa: il buio esiste solo se confrontato con la luce, ed ogni realtà non è mai assoluta. La forma è generata dal senza forma, così come poi la forma porterà al senza forma. Questa esistenza prima dell’esistenza, questo “senza forma”, questa potenzialità non ancora espressa è indicata con il termine Tao, letteralmente “la Via”, la matrice dell’Universo. Dall’oscuro mistero emerge qualcosa che è chiamato “WuJi”, il “non-polo”, l’embrione di un’esistenza con ancora polarizzata e quindi non ancora differenziata. Per questo il simbolo è un cerchio vuoto. Questo cerchio vuoto si riempio nel simbolo del TaiJi, ” Il grande polo”. Il Taiji è la differenziazione presente in potenza, ma ancora non in atto. E’ ancora unità, ma contiene in sé il germe della divisione e quindi della nascita. Il simbolo dà l’idea di una marea che sale e retrocede, la fusione del bianco nel nero e del nero nel bianco, di unione nella contrapposizione e, naturalmente, di movimento. Al centro della zona nera (Yin) si trova un punto bianco, così come al centro della zona bianca (Yang) si trova un punto nero, per evidenziare come in ognuna delle due componenti sia contenuto il germe dell’altra, proprio come nel solstizio d’inverno, sotto la neve, è già vivo il seme del rigoglio dell’estate. L’iscrizione delle due metà in un cerchio comunica l’idea dell’intima fusione dei due aspetti, che insieme costituiscono la totalità della vita. Il Tao ruota e, ruotando, si configura in perpetua e inevitabile trasformazione. Bibliografia: Il libro della Medicina Tradizionale Cinese – Carlo Moiraghi – Fabbri Editore Elementi di Medicina Tradizionale Cinese – J. Schatz C. Larre E. Rochat De La Vallèe Edizioni Jaca Book Elementi di Medicina Tradizionale Cinese – F.Bottalo Rosa Brotzu – Edizioni Xenia Medicina Cinese – Ted J. Kaptchuk – Red Edizioni Medicina Tradizionale Cinese – M. Corradin C. Di Stanislao M. Parini Casa Editrice Ambrosiana Teoria e pratica Shiatsu – Carola Beresford Cooke – ed. UTET
Medicina, psicologia e fisica quantistica:un nuovo approccio per le cure
Medicina, Psicologia e Fisica Quantistica: la crisi delle certezze e l’umanizzazione della cura”. E’ il titolo del Congresso promosso da AIREMP, Associazione Italiana di Ricerca sull’ Entanglement in Medicina e Psicologia, tenutosi a Bologna il 19 e 20 novembre, che ha visto 370 partecipanti tra medici, psicologi, biologi e fisici. L’incontro ha evidenziato le nuove prospettive di cura e di promozione della salute che si aprono con il cambio di paradigma che sta avvenendo nella Biologia, nella Medicina e nella Psicologia. Infatti se la fisica con la scoperta dell’entanglement quantistico già da decenni ha evidenziato come a livello subatomico esista un interconnessione ed interdipendenza dei campi energetici, solo da poco tempo la Biologia, la Medicina e la Psicologia hanno iniziato ad integrare questo paradigma scientifico in una nuova visione della salute e della cura, creando un nuovo ambito di ricerca e di applicazione clinica denominato Psiconeuroendocrinoimmunologia Quantistica (PNEI Q), che integra anche ampi settori di ricerca delle Neuroscienze.All’evento, dall’approccio multidisciplinare, hanno partecipato personalità del mondo scientifico tra le quali Emilio del Giudice, Professore Emerito di Fisica Nucleare, Luigi Giuliani del Ministero della Salute, S. Khandro, monaca della tradizione buddhista tibetana, Carlo Ventura dell’Università di Bologna, il Presidente dell’AIREMP Prof. G. Genovesi dell’Università la Sapienza di Roma, il Vice Presidente Gioacchino Pagliaro Direttore della Psicologia Ospedaliera dell’AUSL di Bologna. “Mente, meditazione e l’interscambio energetico nelle cure”, “Stress e insorgenza delle malattie”, “Neurofisiologia degli stati meditativi” e ”Possibili nuove interpretazioni dei meccanismi di trasporto delle cellule” sono alcuni degli argomenti al centro della due giorni bolognese che ha posto l’accento sui processi quantici che possono avere importanti ricadute sui sistemi immunitario, nervoso ed endocrino influenzando lo stato di salute e malattia. Fonte: Sanità news 21.11.2011
Ginnastiche mediche e dietetica cinese di Liliana Atz
Nella filosofia taoista il mondo è un divenire continuo, la cui forza propulsiva deriva dalla dinamica dello Yin/Yang, Per la tradizione cinese lo Yin comprende ciò che è sul “lato ombroso della collina”, mentre lo Yang ciò che è sul suo “lato soleggiato”.Nella filosofia energetica cinese il corpo è sempre troppo Yang (Fuoco), tranne nei casi in cui un digiuno o una malattia non lo facciano diventare troppo Yin.Un altro aspetto molto importante in Medicina Tradizionale Cinese è il Qi. Ted Kaptchuk (1) tentando una descrizione di questo termine lo definisce come “materia sul punto di diventare energia ed energia sul punto di materializzarsi”.Il Qi, la circolazione bioelettrica all’interno del corpo umano è generata da svariati possibili cause, interne ed esterne, tra le quali, ai fini della comprensione del presente articolo:1. Il movimento dei pianeti e gli agenti atmosferici: sole, luna, astri, movimento delle nuvole, il campo magnetico terrestre e le altre energie che ci circondano.Qui sorge spontanea una riflessione su quanto la tecnologia regoli la vita dell’uomo occidentale…2. Il cibo e l’aria, che devono essere “giusti e puliti”.3. Dal pensiero, in quanto fonte di forza elettromotrice bioelettrica. Pensiamo, quindi all’importanza della qualità dei nostri pensieri nel generare benessere o malattia.4. Da un corretto movimento fisico che, utilizzando la mente per controllare il corpo, causa un incremento di produzione e circolazione ormonale nel corpo e una conseguente maggior vitalità psico-fisica.Un Qi Fuoco (Yang) è un Qi impuro, che provoca un riscaldamento dell’organismo e uno squilibrio psico/spirituale del corpo.Diversa è la situazione del Qi Acqua (Yin), che è in grado di raffreddare l’eccesso di fuoco del corpo.Ed è proprio lo studio del riequilibrio Yin/Yang che si ricerca attraverso l’utilizzo delle diverse modalità in cui si articola la Medicina Tradizionale Cinese.Ginnastiche mediche, esercizi respiratori, meditazione, tecniche di rilassamento fitoterapia, massaggi,agopuntura e dietetica vengono utilizzati per riportare l’organismo in uno stato neutrale.Cibo e saluteSe ciò che mangiamo diventa parte di noi, è logico pensare che, nel medio-lungo periodo, attuando precise scelte alimentari si possa modificare profondamente l’organismo. Da questa intuizione nasce la consapevolezza del potere terapeutico della dieta, intesa come un regime programmato di alimentazione.Nella visione dietetica cinese, grande importanza viene data, ai fini della comprensione delle singole caratteristiche Yin /Yang del cibo, all’aspetto, alla provenienza, alla temperatura, alla stagione, alla natura e al sapore. In seguito, anche al tipo di cottura utilizzato.Per ciò che riguarda l’aspetto, il cibo scuro è definito Yin, mentre quello colorato è Yang. L’alimento che cresce sotto terra è Yin, mentre quello che matura al sole è Yang. Un cibo contenente un’alta percentuale di acqua è Yin, mentre un cibo asciutto è Yang.Un cibo servito freddo è Yin, mentre un cibo servito caldo è Yang, ecc…La stessa importanza viene attribuita ai sapori degli alimenti, che sono cinque e, precisamente:1. acido;2. amaro;3. dolce;4. piccante;5. salato.Secondo la legge dei Cinque Movimenti, a ognuno di essi corrispondono:1. una loggia energetica: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua;2. una stagione: primavera, estate, fine dell’estate ( la quinta stagione dei cinesi), autunno e inverno;3. una condizione climatica: vento, calore, umidità, secchezza e freddo;4. un organo: fegato, cuore, milza/pancreas, polmone e rene.Ogni gusto ha naturalmente delle proprietà specifiche, che lo portano a riferirsi alle categorie dello Yin/Yang. Nello Yang in particolare rientrano i sapori dolce, piccante e insipido (gusti che portano a sudare e/o urinare), nello Yin tutti quei sapori che invece determinano una ritenzione dei liquidi (ovvero acido, aspro, salato e amaro).Contrariamente alla dietologia occidentale, che non considera le caratteristiche costituzionali dell’individuo, la scienza alimentare cinese adatta la scelta dei cibi alla costituzione ed alla tipologia psico-fisica della persona.Gli alimenti vengono preparati armonizzando i cinque sapori per permettere all’organismo di trarre giovamento dalla loro equilibrata interrelazione.L’Acqua e il Fuoco (Yin/Yang) determinano, infatti, l’equilibrio acido-base del Sangue, la cui alterazione conduce a situazioni patologiche e malattie degenerative legate all’invecchiamento cellulare.Poiché e solo dal ritorno all’armonia dell’l’Uomo col suo ambiente, da un uso oculato e consapevole delle risorse e degli alimenti che deriva la vera salute:“Se sei in viaggio, non preoccuparti della distanza, ma della meta… se ti siedi a un banchetto, non guardarealla quantità, ma alla qualità dei piatti che ti vengono serviti”.(Proverbio cinese) Gia pubblicato su: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/dietetica-cinese.php
Dietetica e salute. Introduzione di Liliana Atz
Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato.Sempre (Ippocrate) Con l’introduzione data da questo articolo, ci avviciniamo ad un percorso di consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione. Un approccio, per quanto basilare alla dietetica cinese, pur non disdegnando altri approcci, ci sembra imprescindibile, in quanto, la conoscenza dei suoi principi, abbinata ad alimenti di “corta filiera” e legati ai ritmi stagionali sono un connubio importante per il mantenimento e/o il recupero della salute. “Fa che il tuo cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo” diceva Ippocrate, (Isola di Cos 460 a.C. – Larissa 377 a.C.) il grande medico greco che per primo, in occidente, introdusse il concetto innovativo secondo il quale la malattia e la salute di una persona dipendono da scelte umane, più che da superiori risposte divine. Ed è nel “Libro classico di Medicina dell’imperatore Giallo – Huang Di Nei Jing Su Wen” (II sec. a.C.), che nella cultura cinese si trovano le prime citazioni e riferimenti sulla necessità di cercare, per il mantenimento della salute psico-fisica, un’alimentazione adeguata ai bisogni del momento. La dietetica cinese, assieme alle ginnastiche mediche (Tai Chi, Chi Kung), alla fitoterapia, alle manipolazioni (massaggi) e all’agopuntura, formano i pilastri terapeutici della cultura medica cinese antica. Con le ginnastiche mediche, le manipolazioni e l’agopuntura si riequilibra l’energia del corpo, mentre con la dietetica e la fitoterapia se ne preserva e nutre l’essenza. Se la dieta è corretta, l’energia sarà abbondante, gli organi saranno ben nutriti e la mente e le emozioni saranno in equilibrio. Nella Cina dei nostri giorni, l’importanza data alla corretta alimentazione, ha visto il sorgere di ristoranti specializzati nella preparazione di “piatti curativi”, realizzati dietro prescrizione medica, in considerazione delle condizioni generali del paziente. Grande importanza viene data alla genuinità degli alimenti impiegati, in collegamento con i ritmi stagionali e i mutamenti climatici. Questa visione nutrizionale si approccia agli alimenti, infatti, secondi i canoni qualitativi che regolano l’attività degli organi e dei visceri del corpo umano, utilizzando il cibo in termini farmacologici, con le relative indicazioni, controindicazioni e precauzioni, ai fini del raggiungimento e/o del mantenimento della salute. La dietetica si basa sui principi della Medicina Tradizionale Cinese, che considera l’essere umano in modo olistico, nella sua globalità. Non si tratta di una alimentazione predefinita, in quanto si adatta alle condizioni particolari di ogni persona, in base alla costituzione fisica, all’età, all’epoca dell’anno, al paese in cui vive, al tipo di lavoro che realizza, al tipo di patologia che presenta, etc… A tal fine gli alimenti vengono classificati secondo differenti criteri: 1. in base all’energia intrinseca dell’alimento si distinguono:– alimenti caldi e temperati: tonificano, scaldano, ascendono, muovono.– alimenti neutri: stabilizzano, armonizzano, centrano.– alimenti freschi e freddi: rinfrescano, sedano, astringono, idratano. 2. In base al sapore, in quanto ogni sapore ha una specifica caratteristica energetica:– alimenti acidi: astringenti, contraggono l’energia verso l’interno.– alimenti amari: drenanti, evacuanti, rassodanti e disseccanti– alimenti salati: ammorbidiscono, purgano e calmano lo Shen.– alimenti dolci: tonificanti, armonizzanti e antispastici. 3. In base al colore:– alimenti rossi: rivitalizzano.– alimenti gialli: stabilizzano, equilibrano.– alimenti verdi: disintossicano, depurano.– alimenti neri: astringono, tonificano il “Jing” (essenza).– alimenti bianchi: purificano. 4. In base al tropismo del meridiano, in quanto ogni alimento ha un meridiano di impatto principale. 5. In base al movimento dell’energia che attivano: Yin o Yang, ecc… Continuando, o imparando a mangiare bene, si può, quindi, curare sia il corpo che la psiche, mantenendo l’organismo in buona salute. Bibliografia: Herry C. Lu-Curarsi con i cibi secondo la dietetica cinese – Red EdizioniHerry C.Lu – Chinese Foods or Longevity – Sterling